Business territoriale : la Valle del Biologico. Seconda parte.
gennaio 22, 2010 | Business territoriale
Benvenuti alla seconda parte dedicata all'intervista con Alessandro Ferrante su un case history interessante di marketing territoriale Nella prima parte abbiamo presentato come e' nata questa iniziativa e come si e' inizialmente sviluppata. Buona lettura : Le iniziative che mettete in atto ? La nostra attività di promozione delle produzioni biologiche della Val di Vara si attua attraverso la partecipazione a mercati locali quali Il mercato contadino di Piazza Brin ( a La Spezia), con la presenza di alcuni produttori di miele ed ortaggi. L'organizzazione della "Fattoria in città" che vede la presenza di oltre 10000 visitatoti in un solo giorno ; si organizzano incontri con i circoli ed i GAS per promuovere le vendite; partecipiamo alla Rassegna agroalimentare organizzata dalla CCIAA al Palaspezia, nell'ambito della quale organizziamo eventi di vario genere; faremo a breve una iniziativa promozionale nella GDO; abbiamo sostenuto fortemente la nuova legge regionale sul biologico che ha per legge sancito la nascita del "Distretto rurale biologico della Val di Vara", di fatto già esistente. Abbiamo promosso la produzione della birra alle castagne, stringendo un patto di filiera con il Birrificio del Golfo ; forniamo i pacchi dono che la Provincia della Spezia dona ai dipendenti ed altri.Organizziamo le visite alle aziende associate quando viene richiesto da scuole o altri soggetti. Come braccio operativo della Provincia della Spezia, abbiamo coordinato il progetto di valorizzazione delle castagne della Val di Vara. Quali sono i soggetti coinvolti nel progetto? Le attività che portiamo avanti spesso vengono da noi proposte, altre volte riceviamo le richieste da Enti o altri soggetti che chiedono la nostra collaborazione, essendo rappresentanti del'intero sistema produttivo biologico della Val di Vara. Provincia della Spezia, CCIAA, Regione Liguria,Comunità Montana Val di Vara, Vari Comuni della Provincia ed associazioni locali lavorano con noi, per quanto è di nostra competenza. Tra i nostri associati, la partecipazione varia a seconda delle iniziative e dei periodi dell'anno in cui si svolgono. Le Cooperative, solitamente, partecipano avendo già loro una struttura da affiancare al Consorzio per partecipare dignitosamente alle iniziative. Che strategia collaborativa adottate con enti locali? A questa domanda si è risposto già nel punto precedente, per puntualizzare, posso dire che a fronte di nostre richieste specifiche, otteniamo contributi per il loro sostegno a parziale copertura delle spese; talvolta sono gli Enti che ci chiedono di organizzare eventi particolari. Quali obiettivi verso il futuro ? Posso dire che in ormai sei anni di attività del Consorzio, siamo in una fase importante della programmazione che vedrà il riconoscimento di questo impegno, assegnando ruoli e risorse adeguate al consorzio per le attività preposte alla valorizzazione e promozione del biologico della Val di Vara. Il Consorzio è stato costituito con le competenze sui territori di quella che era l'Alta Val di Vara, stiamo lavorando per allargare i confini alla Val di Vara tutta e per una fattiva collaborazione con la CCIAA della Spezia per entrare a far parte dei Consorzi della Camera di Commercio. Quali sono le maggiori difficolta'? In principio le difficoltà riguardavano il ruolo del Consorzio che , da alcuni , era visto in concorrenza con le Cooperative, non comprendendo il ruolo legato alla promozione e non alla commercializzazione dei prodotti. Considerato che le nostre produzioni sono assorbite dal mercato totalmente, le attività di promozione che vengono richieste devono essere accompagnate da un adeguato budget perchè non posiamo permetterci di sostenere totalmente i costi di tali iniziative e questo fatto non sempre è compreso. Altro problema, è legato alla realtà delle nostre aziende che sono principalmente condotte dai titolari che per partecipare ad eventi devono abbandonare l'azienda. Quando possibile, compatibilmente con le risorse, vediamo di sostenere alcuni costi di partecipazione anche delle singole aziende, considerando che mai i soci hanno pagato per partecipare a mercati e fiere i cui costi generali sono sempre a carico del Consorzio.
Quali sono i risultati migliori che avete ottenuto ? Sicuramente il risultato migliore è il riconoscimento da parte delle Istituzioni, quale soggetto atto a rappresentare la Valle del Biologico e ad essere titolato al confronto tra questo mondo produttivo e gli Enti preposti al suo sostegno. Parlando di prodotti abbiamo avuto un ruolo fondamentale per la valorizzazione della castanicoltura. L'allargamento dei confini e l'adesione al sistema della CCIAA sono altri due passaggi fondamentali per il consolidamento della struttura. Il fatto di riuscire a dare un sostegno economico ai soci che partecipano agli eventi non è cosa da poco; avere richieste di adesione dai pochi biologici non ancora soci, è segno del fatto che la promozione del biologico passa per il Consorzio. Quali canali di comunicazione utilizzate per promuovervi ? In questi anni la promozione è passata dai giornali ma non pagando per spazi pubblicitari, semplicemente perchè le iniziative portate avanti erano di interesse per i giornalisti. Una attività di vendita di buoni prodotti, suscita l'interesse della gente e dei giornali. La realizzazione di materiale pubblicitario del Consorzio, distribuito alle varie iniziative, crea quel passaparola che più di tutto serve alle nostre produzioni di qualità e non di quantità. Qualche trasmissione sulle emittenti locali, in concomitanza con iniziative importanti, è assai utile. Eppoi, essere sempre presenti quando si parla di agricoltura e tipicità. Considerate un modello vincente esportabile il vostro? Il modello Valle del Biologico è assai interessante ed esportabile a patto che si trovino altre realtà agricole con tutte le caratteristiche della Val di Vara che ne sono un punto di forza , ma anche di debolezza per altri versi. Mi riferisco al fatto che i Comuni hanno fatto una politica ambientale compatibile con la scelta dell'agricoltura biologica,che la quasi totalità delle aziende si è convertita al bio in una valle dove non si trovano industrie o strutture artigianali inquinanti,che è solo parzialmente attraversata da autostrade, peraltro nella zona meno agricola e che prima del biologico l' agricoltura era condotta con metodi tradizionale ed estensivi molto simili a quelli previsti dai canoni dell' agricoltura biologica. fonti immagini : giornalelibero.com trova-casa.net
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