Rimettersi in discussione. Uscire dall’impasse.
gennaio 11, 2013 | Fare impresa
La gestione di un’impresa e di un business in generale, spesso, con il passare del tempo, induce l’imprenditore ad assumere atteggiamenti ‘costanti’, talvolta monotoni che lo portano conseguentemente con gli anni ad adattarsi a situazioni ed azioni che presentano sempre di più il carattere dell’ordinarietà, perdendo così quello spirito iniziale che era fatto di innovazione, entusiasmo e sfida e che aveva contraddistinto i momenti di avvio dell’attività e le prime fasi di vita dell’impresa, permettendo all’imprenditore di raggiungere gli obiettivi ed i traguardi ambiti.
Accade sin troppo spesso che molti imprenditori, dopo un brillante e movimentato avvio della propria impresa, tendano a ‘sedersi’ o comunque, ad assumere un atteggiamento eccessivamente ‘rilassato’ che con il tempo, può diventare un fattore di rischio ed elevata criticità per il business stesso, portando a perdere quella spinta propulsiva iniziale e di riflesso, a cercare quelle posizioni di rendita e di tipo difensive ma anche a perdere quell’iniziale entusiasmo e creatività che in fase progettuale e di successivo avvio, avevano caratterizzato la loro azione, coinvolgendoli in un progetto innovativo.
Se l’impresa è stata creata e resa profittevole, questo, è stato dovuto a quella serie di azioni iniziali ed a quell’atteggiamento tenuto dall’imprenditore nella prima parte della sua azione imprenditoriale.
La perdita della spinta iniziale, con il tempo, avrà ricadute negative sull’attività e magari non nel breve periodo ma con il tempo, il business stesso, potrebbe diventare più vulnerabile ai cambiamenti del mercato.
Quando arriva il momento di suonare la carica.
Ritrovare l’entusiasmo e la voglia di rimettersi in gioco, non diventa soltanto un aspetto ‘imprenditoriale'(che è comunque fondamentale se si vuole mantenere un ruolo da protagonisti sul mercato) ma è anche un modo per tornare ad essere ‘vivi’ in tutti i sensi, ritrovando quella voglia di ‘fare’ e quell’entusiasmo che potrebbe essere sopito per un insieme di cause e conseguenze.
Innanzi tutto, come molte volte abbiamo evidenziato, l’impresa non è un apparato statico che merita saltuariamente qualche manutenzione, bensì, è uno degli esempi di maggior ‘dinamicità’ che è possibile portare agli occhi di tutti e pertanto, un’impresa che viene gestita attuando solo ‘l’ordinaria amministrazione’, non ha un futuro brillante davanti a se.
Uscire dalle abitudini, avendo il coraggio di rimettersi in discussione, ritrovando la voglia di fare le cose, ponendosi degli obiettivi compatibili con i tempi in cui si sta vivendo, è la via da seguire per evitare ‘uno scivolamento’ progressivo che con il tempo potrebbe portare ad evidenziare un contesto ‘pericoloso’ per la tenuta ed il futuro del proprio business.
Da dove ripartire.
Sarebbe sbagliato oggi fare un’analisi non tenendo conto del contesto attuale e della crisi economica, finanziaria e sociale che ha influenzato ogni ambito.
Il panorama oggi, è ben diverso da quello di 8 o 20 anni fa e quindi, occorre ripartire da un ‘quadro attuale’ che certamente è parecchio differente rispetto a quello di alcuni anni prima quando si è avviato il business.
Uscire dall’impasse per un imprenditore, può e deve significare, rimettersi ‘in marcia’, tornare a parlare con clienti, dedicare del tempo ed andarli a trovare come faceva all’inizio, uscire dall’ufficio in cui dopo anni di azione si è ‘talvolta rinchiuso’ per cercare di riprendere il contatto con ‘il mercato’ e percepire così le esigenze reali dei clienti e rapportarsi con le nuove necessità che sono certamente cambiate rispetto a qualche anno prima.
Uscire dalla routine, rappresenta quindi il primo passo, accettando anche i cambiamenti avvenuti e sapendo adattarsi alla nuova realtà, non avendo paura di rimettersi in discussione per rivedere, dove serve, anche la formula del proprio business.
Chi rimane immobile non ha futuro e chi per paura o pigrizia non prende alcun provvedimento, rischia di subire le conseguenze, senza riuscire ad avere una parte attiva.
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