Aprire una toelettatura per cani.
maggio 13, 2014 | Fare impresa
Una fra le attività che ha visto crescere fortemente il numero dei suoi addetti(ed anche il fatturato complessivo in tutto il mondo) negli ultimi anni, è quella delle imprese di toelettatura per cani.
E’ sufficiente effettuare un ‘giro’ nelle vie delle città italiane (grandi o piccole che siano) per rendersi conto di quanto si sia diffusa ovunque (nelle aree centrali e periferiche ed anche nei piccoli centri) questo tipo di attività.
Occorre anche dire che che le tipologie di negozi avviati si differenziano per alcuni fattori che poi andremo a verificare più sotto.
Aprire un negozio di toelettatura cani. Conviene?
Da un esame di alcuni punti posizionati in due città differenti, abbiamo provato a ‘testare i numeri’ di queste aziende, chiedendo ai titolari la disponibilità di rispondere ad alcuni quesiti (fatturato, costi ordinari, tariffe applicate, ecc.).
Le domande che abbiamo effettuato non tutte hanno avuto sufficienti e complete risposte(e capiamo bene anche la ritrosia a rendere pubblici i propri affari di queste aziende anche a seguito di un’offerta di totale riservatezza sul nome e su qualsiasi riferimento all’attività) però, siamo comunque riusciti ad ottenere una serie di informazioni utili nel loro complesso che ora andremo ad utilizzare per approfondire questo argomento.
Come aprire un negozio di toelettatura cani. Dove aprire.
Da un’analisi sui fatturati realizzati (ed anche sulle tariffe applicate) dai vari negozi, ci siamo resi subito conto che l’ubicazione nelle aree centrali delle principali città consente di praticare tariffe maggiori ed anche poter contare su un pubblico disposto a spendere di più.
E’ anche vero contemporaneamente che ci sono sempre più ‘padroni di cani’ che sono disposti a mettere a disposizione un budget ‘complessivamente sostanzioso’ anche fra la media borghesia che abita nelle aree periferiche e nei piccoli centri.
Le statistiche pubbliche, non solo italiane (basterebbe verificare i dati di Usa, Germania, Francia, giusto per fare un esempio) parlano di un aumento dei cani all’interno delle abitazioni, anche in quelle più piccole.
E’ un fenomeno che in alcune città occidentali (dagli Usa, sino all’Italia ad esempio) ha raggiunti numeri veramente elevati, dando la ‘spinta’ ad una serie di business direttamente ed indirettamente collegati (alimenti, veterinari, toelettatura, pensioni per cani, centri addestramento, negozi specialisti in oggettistica varia, servizi di vario tipo come i dogsitter, ecc.).
Guadagnare con un negozio di toelettatura di cani. Gli investimenti.
In base all’ubicazione scelta (le dimensioni dell’attività, la zona in cui insediare il negozio, ecc.), la tipologia di attrezzatura scelta (quantità e qualità), ecc., i costi di investimento possono variare notevolmente.
Un altro aspetto, è quello connesso al costo di gestione.
Un titolare di questo tipo di attività può iniziare da solo e successivamente, se serve, impiegare dei collaboratori.
L’affitto, le utenze, le spese pubblicitarie, le imposte, l’ammortamento dei macchinari e la loro manutenzione, ecc., sono solo alcune delle spese costanti.
Per quanto riguarda le normative, è importante informarsi presso l’ufficio attività produttive del proprio comune ed anche l’Asl locale per verificare una serie di adempimenti, anche in merito ai requisiti professionali del gestore (alcune regioni cominciano a richiedere degli attestati a coloro che intendono avviare queste attività).
Aprire un negozio di toelettatura di cani in franchising.
L’attività in oggetto rientra fra le imprese artigianali e quindi, nella stragrande maggiorana dei casi, ci troviamo di fronte ad attività del tutto indipendenti anche se, stanno emergendo una serie di proposte legate a determinati marchi, alcuni dei quali, offrono ‘chiavi in mano’ soluzioni di vario tipo, anche i cosiddetti negozi automatici self service.
Avviare un negozio di pulizia per cani. Gli spazi di mercato.
Le attività che abbiamo ‘contattato’, ci hanno confermato la presenza di una forte concorrenza ormai presente ovunque.
In concreto, se la domanda è cresciuta nel tempo, anche l’offerta costituita da un crescente numero di punti presenti sul territorio è andata aumentando.
Per quanto riguarda le tariffe applicate, esiste di fatto un listino ‘di massima’ che le attività di una determinata area applicano e che un eventuale nuovo operatore è tenuto ad applicare, poiché, se si erogasse un prezzo troppo basso(anche in fase promozionale), ci sarebbe il rischio di rendere la gestione non redditizia.
Ritorneremo presto a trattare questo tema per approfondire maggiormente questo mercato in generale e questo settore nello specifico.
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