Attività in gestione.
ottobre 28, 2014 | Fare impresa
Una delle soluzioni per entrare nel mondo del mondo imprenditoriale, è quella di prendere in gestione un’attività già avviata.
Si tratta di una modalità meno dispendiosa ed impegnativa (almeno apparentemente) rispetto alla scelta di creare ed avviare un’attività da zero.
Prendere in gestione un attività. Che cosa bisogna verificare.
Se un’attività avviata, almeno in teoria, rappresenta un business operativo a tutti gli effetti ed in grado di produrre sin da subito un fatturato ed un reddito per il gestore, nella realtà, le criticità sono tante, in particolare, a seguito della crisi che si è acuita nel corso degli ultimi anni che ha reso meno profittevoli tante imprese che in passato si erano distinte positivamente.
Vediamo ora una serie di punti che un aspirante neo gestore deve considerare/ verificare :
la reale capacità Attuale (e ribadiamo di OGGI) a fatturare ed a produrre utile con la gestione dell’impresa.
Bisogna infatti tenere conto che molte imprese, anche a distanza di due o tre anni, per una serie di fattori (crisi generale, concorrenza, perdita di competitività dell’azienda negli ultimi tempi, ecc.), possono aver perso il livello precedente del loro giro di affari (fenomeno assai frequente) e quindi, essere diventate poco o comunque, meno appetibili rispetto al passato;
perché l’attività viene data in gestione?
Quali sono le reali motivazioni che spingono la precedente gestione a lasciare?
Perché il titolare dell’attività non si occupa più in prima persona della gestione dell’azienda?
Spesso, accanto a motivazioni reali e serie (la salute, l’età che avanza, la morte di uno dei gestori, ecc.), si possono celare anche : l’opportunità di ‘lasciare’ un business che non offre più gli stimoli, i guadagni inferiori rispetto al passato, i vantaggi che i sono ridotti, ecc..
Saper valutare bene quali sono le ragioni ‘dell’abbandono’ (e non solo quelle ufficiali), è molto importante per evitare di prendere in mano dei business decotti che la precedente gestione vuole lasciare;
Perché prendere in gestione quell’attività?
Quali sono i nostri obiettivi?
Un altro punto su cui riflettere, è quello inerente le reali motivazioni che ci spingono a prendere in esame la gestione di un certo business.
Che cosa ci spinge?
Quanto veramente pensiamo di tirarci fuori da questa attività(giusto per essere concreti sino in fondo)?
Non si vive di illusioni campate in aria.
Quando si parla di business, è bene fare i conti in maniera chiara, rispondere alle proprie domande, anche a quelle mai affrontate.
Impegnarsi a fondo con un’attività ed anche metterci la faccia, prendersi degli impegni come garanti, ecc. non è una passeggiata.
E’ giusto quindi tirare fuori anche le ragioni che ci spingono a farlo, per capire se davvero ne vale la pena sino in fondo.
Una riflessione su questo punto, è importante prima di partire poiché di fronte ad impegni, talvolta gravosi, occorre considerare tutti i pro ed i contro;
Le prospettive future di un’impresa vanno sempre considerate anche se non sempre è facile definire in maniera nitida gli spazi ( eventuali ) di crescita e le possibilità (con una gestione innovativa) di aumentare il giro di affari.
Quanto costa prendere la gestione di un attività?
E’ un prezzo congruo?
Prendere in gestione un’attività, spesso, vuol dire pagare un canone ai titolari.
Questo importo, va calcolato sul reale rendimento futuro (e non su gloriosi dati del passato che i precedenti gestori spesso amano evidenziare).
Pagare cifre eccessive rispetto alla capacità dell’attività di generare ricavi e redditi, rappresenta un rischio a cui si va incontro se non si riesce sin da subito a comprendere la reale potenzialità e forza di quell’attività.
Nella prossima puntata, metteremo in evidenza altri punti ed entreremo nel concreto con una serie di esempi che ci aiuteranno a ragionare sui vari punti oggi pubblicati.
Continua.
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