Diventare un professionista di successo e la crisi della professioni.
Buon lunedì,
in questi anni, molte migliaia di nuovi professionisti (avvocati, consulenti del lavoro, commercialisti, ecc.), si sono affacciati al mondo della professione, aprendo dei propri studi oppure, iniziando collaborazioni con studi professionali che già da tempo sono attivi.
In pratica, si è presentata sul mercato un’offerta di servizi ampia che non ha trovato una contestuale domanda da parte di potenziale clienti.
Da una parte, la crisi economica ha ridotto i budget di privati ed imprese da destinare a questi servizi, dall’altra, l’aumento dell’offerta con l’arrivo di nuovi professionisti, ha condizionato ulteriormente l’equilibrio precedente.
Guadagnare con la professione di avvocato, commercialista, ecc.. Cosa cambia.
Il numero di professionisti presenti sul mercato, è destinato ancora ad aumentare nei prossimi anni e contemporaneamente, in base ai dati previsti per i prossimi 3 anni, l’economia italiana, dovrebbe rimanere in fase stagnante e quindi, il mercato potenziale di questi servizi, non si prevede in crescita.
Che soluzioni adottare?
Ci troviamo di fronte a due situazioni.
Da una parte, i professionisti con studi ‘storici’ ben avviati che non risentono della crisi e continuano pertanto a mantenere la propria ‘fetta di mercato’.
Dall’altra, le decine di migliaia di giovani professionisti relegati ai margini con poche prospettive di crescita, stando a questa situazione.
Illudersi che le cose possano solo sistemarsi da sole, per la maggior parte di questi professionisti, è pura illusione.
Il mercato, per quanto possa riprendersi nel medio termine, non consentirà di assorbire in maniera soddisfacente tutti i professionisti attualmente presenti ed anche quelli che sono in arrivo a breve.
Per coloro che appartengono al segmento dei professionisti che sono ‘tagliati fuori’ dal grosso giro di lavoro, forse è meglio cominciare ad ‘inventarsi qualcosa’ di diverso e di nuovo, oltre a ciò che riescono attualmente a sviluppare e gestire.
Troppi professionisti, tendono ad appiattirsi verso i soliti servizi che da decenni vengono erogati dalla stessa categoria e dove i margini sono sempre più ristretti. Una strategia di 'resistenza', non paga a lungo termine. Forse sarebbe bene, oltre a mantenere questo vecchio ramo di servizi, provare a pensare a qualcosa di nuovo, magari qualche servizio che possa andare incontro alle esigenze di clienti (imprese e privati) che sino ad oggi non è stato sviluppato, sia nella forma che nella modalità di erogazione. Serve cioè, allargare il giro di affari, guardando anche a quelle nicchie poco sfruttate ed a quei servizi tradizionali che potrebbero essere proposti in maniera diversa rispetto ad oggi. Del resto, il mercato è cambiato ed è in continua evoluzione e troppe volte, si continua a vivere la propria professione in maniera troppo 'antica', non capendo che il mondo è cambiato e talvolta, richiede servizi e consulenze nuove. La crisi e la necessità di emergere, possono rappresentare lo spunto per 'innovare' e 'guardare oltre' rispetto a quelli che sono i confini tradizionali di queste professioni, cercando anche di proporsi in maniera diversa sul mercato rispetto al passato. Buon lavoro. Andrea Figoli
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